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teoria del montaggio

2 partecipanti

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1teoria del montaggio Empty teoria del montaggio Sab Set 26, 2009 6:27 pm

Admin


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Lo stile del montaggio è lo stile narrativo che deve essere adottato nell’alternare ed accostare le varie sequenze.

Un esempio è il montaggio per analogie, elaborato dal famoso regista russo Ejzenstein (ricordate la Corazzata Potëmkin di Fantozzi?, fa riferimento al film del 1926, film fatto per commemorare la rivoluzione del 1905 ed imperniato sull’episodio dell’ammutinamento nel porto di Odessa): pieno di simbolismi, con scene altamente emotive a cui susseguono a scene altrettanto emotive anche se di ambientazione diversa. Indugiare sui cadaveri, sulla carrozzina che cade giù dalle scale, sono flash ritmati come gli impulsi del cuore, veloci, ritmici… Calcare la mano su certe riprese vuole intensificare il ritmo pragmatico dell’intero film. 
Di analogie si serve spesso anche il film umoristico, allorchè fa allusioni a simboli fallici ed erotici. E’ semplice da applicare,

Si usa la tecnica del montaggio parallelo quando si vogliono mostrare due storie o due eventi che si svolgono in contemporanea. Le attese di un ragazzo ed una ragazza ad un appuntamento alla cieca. Naturalmente il parallelismo può essere sia di luogo che di tempo.

Tecniche si possono anche accostare: iniziamo con il montaggio parallelo: la ragazza che si prepara a fare una doccia e l’assassino che si avvicina sempre più alla casa della ragazza… l’apporto drammatico dell’azione si può accentuare ancor di più con la tecnica del montaggio accellerato: riduciamo la durata delle 2 serie di inquadrature: diminuiamole sempre più (dando il senso dell’inevitabile) fino a che le 2 azioni diventeranno una sola: l’assassionio della ragazza.

Una successione è realistica quando gli eventi e le inquadrature si uniscono le une alle altre in modo invisibile, senza cambi di angolazioni o movimenti strani della telecamera, come quando si racconta una storia, senza dare bruschi balzi di tensione allo spettatore. E’ tutto in forma regolare, logica, senza alcun simbolismo visivo.

Ricordate i vecchi film che per rendere l’idea del trascorrere del tempo, facevano vedere calendari a cui venivano strappate le pagine? In un film che racconta una storia che dura molto di più di 90 minuti, bisogna trovare il meccanismo di far capire come passa il tempo: in esterno la luce del sole che tramonta, in interni un orologio, le frasi degli attori, fino alle scritte in sovrimpressione che, in modo molto rapido, ci danno l’ora e la data esatta (e spesso anche la location).

Una scena viene fatta seguire dalla successiva, con uno stacco netto, preciso. Viene utilizzata quando abbiamo poco tempo, quando dobbiamo tralasciare ogni surplus. Dà ritmo. Una scena può essere legata alla successiva con un discorso serrato, o con un accostamento di colore,…. Oppure inseriamo una dissolvenza… se deve iniziare una scena si può partire dal nero assoluto per arrivare gradualmente alla visualizzazione completa dell’immagine,… invece se termina si può scurire l’immagine fino al nero…. Se la prima scena continua con la seconda, utilizziamo una dissolvenza incrociata, la prima svalisce mentre appare la seconda…. Il tempo della durata delle dissolvenze influenza la visione del filmato, può determinare l’impressione del tempo che passa o dare incisività all’azione. Fate delle prove per constatare di persona.

http://lafrontierascomparsa.wordpress.com

2teoria del montaggio Empty Re: teoria del montaggio Sab Set 26, 2009 7:07 pm

Manuel Palma

Manuel Palma

Perchè esiste il mestiere del montatore? Nel senso, non dovrebbe essere il regista il miglior montatore del proprio film? chi meglio di lui può effettuare un montaggio il più simile possibile alle scene che si è immaginato?

3teoria del montaggio Empty RE re: teoria del montaggio Dom Set 27, 2009 9:54 am

Admin


Admin

Perchè esiste il mestiere del montatore? Nel senso, non dovrebbe essere il regista il miglior montatore del proprio film? chi meglio di lui può effettuare un montaggio il più simile possibile alle scene che si è immaginato?

Bella domanda... inizialmente non esisteva il montatore separato dal regista, il regista faceva tutto. Poi, come ogni lavoro, c'è stata una specializzazione, soprattutto con l'avanzare della tecnologia i due "mestieri" si sono separati. Il regista si occupa dello sviluppo della storia e di tramutarla in immagini mentre il montatore si occupa di tradurre le "fantasie" del regista in un linguaggio comprensibile da tutti. A grandi linee è questa la separazione ma bisogna tenere sempre in considerazione che i più grandi registi (Kubrick,Hitchcok,ecc.)hanno iniziato da montatori e sono stati sceneggiatori, registi e montatori dei propri film.
Il montatore è forse la "figura professionale" più completa nell'ambito cinematografico perchè deve avere conoscenze in tutto l'ambito filmico.

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